Sara Borghi
💪 UN INTEGRATORE PROBIOTICO CHE RIDUCE LA DEPRESSIONE IN UN MESE
Aggiornamento: 15 nov 2022

Uno studio recente hanno dimostrato che un integratore probiotico contenente otto ceppi diversi è risultato in grado di ridurre i sintomi depressivi.
Tale integratore, chiamato Vivomixx®, è risultato in grado di ridurre la depressione e migliorare l'effetto degli antidepressivi.
Nello studio, i pazienti depressi che hanno assunto per un mese un integratore probiotico a più ceppi hanno visto una riduzione dei sintomi.
La depressione è una delle malattie mentali più comuni e fastidiose che colpisce milioni di persone, ma i trattamenti attuali sono inadeguati.
Alcuni dati interessanti:
A livello globale, si stima che il 5% degli adulti soffra di depressione.
La depressione è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale e contribuisce in modo significativo all'onere globale delle malattie.
Le donne sono più colpite dalla depressione rispetto agli uomini.
La psicoterapia e i farmaci possono aiutare alcuni pazienti a sfuggire al "cane nero", ma non tutti.
Gli studi dimostrano che due terzi dei pazienti depressi non rispondono abbastanza bene agli antidepressivi, per cui gli esperti sono ancora alla ricerca di altre opzioni per migliorare i trattamenti attuali o trovarne di migliori.
Puntare sull'asse intestino-cervello
Un approccio terapeutico consiste nell'intervenire sull'asse microbiota-intestino-cervello (MGB) per rendere più efficaci i farmaci esistenti e ridurre la depressione.
Il cervello e l'apparato digerente hanno una relazione bidirezionale, nota come asse intestino-cervello.
In altre parole, ciò che si mangia influenza il modo in cui si pensa e ciò che si pensa influenza anche il funzionamento della digestione.
I pazienti depressi presentano in genere più disturbi digestivi e un maggiore squilibrio dei batteri intestinali.
Una ricerca suggerisce che se la flora intestinale delle persone depresse viene imitata nei topi, questi ultimi mostrano i sintomi della depressione, come stanchezza, mancanza di interesse e tristezza.
Ciò indica che la composizione del microbiota influenza il sistema nervoso centrale attraverso l'asse intestino-cervello.
I probiotici possono stimolare l'asse intestino-cervello e potenzialmente migliorare l'umore e la funzione cerebrale.
Inoltre, lo studio attuale dimostra che i probiotici possono migliorare gli effetti degli antidepressivi, portando a risultati migliori.
Otto ceppi specifici
In questo studio, i pazienti affetti da depressione hanno assunto per un mese un integratore probiotico chiamato Vivomixx®, che contiene otto ceppi specifici che forniscono 900 miliardi di CFU al giorno.

I risultati hanno mostrato un grande miglioramento dell'umore dei pazienti e cambiamenti nella composizione della loro flora intestinale.
Tuttavia, gli effetti positivi sulla salute causati dai probiotici si sono ridotti quando l'integrazione è stata interrotta.
Anna-Chiara Schaub, prima autrice dello studio, ha dichiarato:
"È possibile che quattro settimane di trattamento non siano sufficienti e che ci voglia più tempo perché la nuova composizione della flora intestinale si stabilizzi".
Ricerche correlate
Uno studio condotto su persone affette da sindrome dell'intestino irritabile che erano anche depresse ha dimostrato che i probiotici alleviano i sintomi della depressione, oltre ad aiutare i problemi di digestione.
Uno studio condotto dai ricercatori del Leiden Institute of Brain and Cognition ha inoltre dimostrato che i probiotici possono impedire alle persone di ruminare (pensare continuamente alle stesse cose).
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry (Schaub et al., 2022).

FRANCESCO COLELLI
Nutrizionista registrato presso la "British Association for Nutrition", Francesco è specializzato in "Human Nutrition and Wellbeing" e vanta oltre 5 anni di esperienza nell'ambito della nutrizione clinica e della telemedicina, a livello internazionale.

"I nostri articoli sono sottoposti a revisione e controllo medico da parte di specialisti certificati per garantire che tutte le affermazioni su condizioni mediche, sintomi, trattamenti e diete siano accurate e riflettano le linee guida attuali e le ultime ricerche scientifiche."