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Fave di cacao: il cibo degli dei ricco di proprieta' benefiche

Le fave di cacao, di origini antiche, già utilizzate dai Maya e dagli Aztechi, sono semi dagli straordinari benefici per il corpo.

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cosa sono le fave di cacao

Cosa sono le fave di cacao

Conosciute e usate già dalle civiltà precolombiane, che attribuirono loro il nome di “cibo degli dei”, le fave di cacao sono i semi della Theobroma Cacao, ovvero la pianta di cacao appartenente alla famiglia delle Sterculiaceae e originaria dell’America del Sud.

Impiegate per la produzione di cacao e burro di cacao (e quindi del cioccolato), le fave di cacao sono ottime da consumare crude, anzi allo stato puro contengono molti più nutrienti come vitamine, sali minerali e antiossidanti, fondamentali per la salute e il benessere del corpo.

Chiamate dagli Aztechi e dai Maya “cacahuat”, le fave di cacao altro non sono che i semi della pianta di cacao, la Theobroma cacao, che in Sud America, sua terra originaria, trova il clima e l’habitat ideale per crescere, visto che necessita di piogge abbondanti e di un clima caldo a temperatura costante.

La pianta di cacao, che predilige la luce diretta e cresce ad altitudini non elevate, è sempreverde, di altezza compresa tra i 5 e i 10 metri e caratterizzata dalla presenza di foglie ovali e con margini inclinati e da fiori a gruppo, il cui colore può variare dal verde al bianco e al rosa.

I frutti, conosciuti anche come baccelli o cabosse, sono di forma allungata, di colore rosso scuro a maturazione ultimata (mentre inizialmente sono di colore giallo-verde) e al loro interno contengono dai 20 ai 40 semi, anch’essi ovali, di colore bruno e “immersi” in una polpa bianco-giallastra.

Per essere consumate e lavorate, le fave di cacao sono liberate dalla polpa per poi essere fermentate in particolari vasche per un periodo di circa 10 giorni; a fermentazione ultimata, le fave possono essere consumate oppure sottoposte a essiccazione all’aria o al sole.

Oltre a ciò, è possibile sottoporre le fave di cacao a ulteriori lavorazioni; possono essere spremute per ottenere il burro di cacao o possono essere sottoposte a torrefazione così da essere successivamente macinate per ricavare il cacao in polvere, tra le forme più pure di solidi di cacao.

Proprieta', valori nutrizionali e benefici delle fave di cacao

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Le fave di cacao crude e quelle tostate hanno, in linea di massima, la medesima concentrazione di proprietà nutritive, sebbene esistano delle differenze.

Le fave di cacao tostate, infatti, contengono acidi grassi saturi (8g), polifenoli (tra i quali flavonoidi e tannini catechinici), proteine (20 g), zuccheri (1,8 g), vitamine, specialmente la vitamina E e quelle del gruppo B, e sali minerali, in particolare calcio (128 mg), ferro (13,9 mg), magnesio (499 mg), zinco, sodio (21 mg), fosforo e potassio (1524 mg).

A differenza di quelle tostate, le fave di cacao crude, però, risultano più ricche sia di polifenoli, potenti antiossidanti, che di vitamine e sali minerali (specialmente magnesio), oltre a contenere una maggiore quantità di caffeina (230 mg).

Per quanto concerne le calorie, le fave di cacao crude hanno in media 228 kcal per 100 grammi di prodotto.

Lo spiccato valore nutritivo attribuisce alle fave di cacao una serie di importanti benefici per la salute, in base ai quali esse vengono anche definite "superfood".

Innanzitutto, le fave di cacao hanno proprietà antiossidanti (vista la presenza di polifenoli e flavonoidi), che proteggono il corpo dall’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, dalla comparsa di patologie come le malattie cerebrali e le cardiopatie

A questi preziosi semi sono, poi, attribuite proprietà antinfiammatorie e stimolanti, quest’ultime dovute sia alla caffeina che alla teobromina che agiscono sul muscolo cardiaco e sul sistema nervoso, migliorando la concentrazione e diminuendo la sensazione di stanchezza.

Le fave di cacao sono anche preziose alleate del benessere psichico, poiché svolgono un’azione antidepressiva e antistress, imputabile alla presenza di molecole come la serotonina, la dopamina e le endorfine che agiscono sul sistema nervoso migliorando sia l’umore che le funzioni cognitive.

La buona quota di sali minerali contribuisce, poi, al rafforzamento di ossa, denti e muscoli e al miglioramento della salute del cuore, i flavonoidi aiutano a depurare l’organismo (offrendo un supporto anche nella regolazione della pressione sanguina e nella diminuzione dei livelli di colesterolo cattivo) mentre le catechine stimolano il metabolismo.

Fave di cacao: le controindicazioni

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Le fave di cacao sono considerate benefiche per la salute ma vi sono dei casi in cui se ne sconsiglia l’assunzione.

Questi semi, infatti, possono avere controindicazioni nei soggetti affetti da ipertensione, tachicardia e disturbi del sonno e nelle persone colpite da ernia iatale.

Oltre a ciò, le fave di cacao sono controindicate anche per chi soffre di emorroidi, stitichezza e reflusso gastro-esofageo così come vanno evitate da persone allergiche al nichel o da chi ha sperimentato reazioni allergiche al prodotto.

Principali utilizzi delle fave di cacao

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Fondamentali per produrre il burro di cacao e la polvere di cacao (e dunque il cioccolato), le fave di cacao sono consumate sia crude che tostate, generalmente a colazione o come spuntino spezza-fame.

Molto energizzanti, le fave di cacao si possono mangiare al mattino, accompagnate da yogurt o macedonia di frutta ma sono anche ideali per la merenda, magari consumate al posto della frutta secca.

Oltre a ciò, le fave di cacao sminuzzate possono essere aggiunte agli impasti dei biscotti, usate come insaporitore di creme oppure impiegate nella preparazione di alcuni piatti, come le insalate e i primi a base di pasta.

Dove acquistare le fave di cacao

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Le fave di cacao sono reperibili sia presso i negozi di prodotti biologici che nelle erboristerie ma sono facilmente acquistabili anche online.

Tra le migliori fave di cacao in commercio, bisogna segnalare le fave di cacao crude Biojoy, 100% biologiche, senza glutine e prive di zuccheri aggiunti, i nibs di fave di cacao crude KoRo, senza zuccheri e additivi e perfetti da aggiungere a muesli e yogurt e le fave di cacao tostate Astenis, fave di cacao di alta qualità, coltivate a Santo Domingo e ideali per l’alimentazione di sportivi, vegetariani e vegani.

FAQ

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  • A cosa fa bene mangiare l’avocado?
    Ricco di grassi monoinsaturi e di Omega-9, l’avocado combatte il colesterolo cattivo nel sangue e contrasta i radicali liberi, contribuendo a rallentare il processo di invecchiamento cellulare. Grazie al buon apporto di fibre alimentare, mangiare avocado aiuta a favorire la digestione e a depurare l’organismo mentre i buoni livelli di vitamine e di sali minerali mantengono in salute sia le ossa che i muscoli. Oltre ad essere energetico e nutriente, quindi in grado di sostenere il sistema immunitario, l’avocado è anche un frutto molto saziante, poiché capace di regolare i livelli di zuccheri nel sangue.
  • In che modo mangiare un avocado?
    L’avocado, del quale si consuma soltanto la polpa, si mangia prevalentemente crudo poiché le cotture ne alternano il sapore, rendendolo un po’ amaro, e ne deteriorano le proprietà nutritive, specialmente gli acidi grassi. L’avocado può essere consumato in ogni momento della giornata; a colazione è perfetto servito con un toast, a pranzo può essere mangiato a tocchetti in un’insalata, mentre a cena è ottimo come accompagnamento a un secondo di pesce. Avocado da mangiare ma anche da bere, visto che la sua polpa può essere frullata per preparare salutari smoothie e centrifugati.
  • Cosa mangiare assieme all’avocado?
    Buono “da solo”, l’avocado è ottimo anche abbinato ad altri ingredienti, specialmente a cibi acidi come ad esempio il succo di limone e lo yogurt. Altra accoppiata vincente è quella con pesci grassi, soprattutto salmone e tonno, mentre nelle insalate lo si può servire con lattuga, patate o carote bollite. Perfetto nelle ricette salate, l’avocado può essere utilizzato anche per la preparazione di dolci e in questo caso l’accostamento perfetto è con il cioccolato. I condimenti migliori per l’avocado sono il sale, il succo di limone e la salsa di soia mentre tra le spezie abbiamo il cumino e la noce moscata.
  • Chi non può mangiare avocado?
    Le persone che soffrono di allergie al lattice e ad altri alimenti come le pesche, le banane, i pomodori, i kiwi, i meloni, le castagne o le patate dovrebbero evitare di consumare l’avocado a causa di possibili reazioni allergiche. L’avocado, molto ricco di carboidrati a catena corta, è inoltre sconsigliato a tutti coloro che soffrono di problemi digestivi, poiché potrebbe causare una serie di disturbi come crampi allo stomaco, gonfiore addominale, costipazione o diarrea.
  • Come capire se si è allergici all’avocado?
    L’allergia all’avocado è facilmente riconoscibile e si manifesta con sintomi chiari come irritazione e prurito a gola e bocca e gonfiore della lingua. Oltre che con questi sintomi specifici della bocca e del cavo orale, si può capire se si è allergici all’avocado se, dopo averlo mangiato, si avvertono sintomi generici quali nausea, vomito, crampi, diarrea, irritazioni cutanee, prurito e sensazione di intorpidimento mentre, nei casi più gravi, l’allergia può anche manifestarsi con difficoltà respiratorie e costrizione delle vie aeree.
  • Chi soffre di colon irritabile può mangiare l’avocado?
    Le persone affette da sindrome di colon irritabile dovrebbero limitare o contenere il consumo di avocado perché questo frutto è molto ricco di fibre altamente fermentabili che, se assunte in eccesso, potrebbero causare un’ostruzione dell’intestino e favorire disturbi come gonfiore e diarrea. In base alle caratteristiche della persona, quindi, l’assunzione di avocado, al pari di quella di altri frutti come le mele, le albicocche, le pesche, i datteri e i fichi, dovrebbe essere contenuta o del tutto evitata al fine di non aggravare la patologia.
  • Cosa succede se si mangia avocado tutti i giorni?
    Mangiare mezzo avocado al giorno è considerata un’ottima abitudine per il benessere e la salute poiché questo frutto apporta numerosi benefici al corpo. Grazie ai grassi buoni in esso contenuti, l’avocado stimola il metabolismo e offre un supporto alla perdita di peso mentre le sue fibre contribuiscono al senso di sazietà e mantengono l’intestino attivo. Non solo, l’avocado contribuisce all’assorbimento delle vitamine (A, E, K) e, grazie alle sue proprietà antiossidanti, protegge le cellule dall’invecchiamento e contribuisce a mantenere la pelle compatta, uniforme e luminosa.
  • Quante volte alla settimana si può mangiare avocado?
    L’avocado può essere consumato anche tutti i giorni, sebbene la porzione consigliata è di mezzo frutto, ovvero di circa 100 grammi per un totale di 160 calorie. Si suggerisce di assumerne mezza porzione al giorno perché l’avocado è un frutto molto calorico, ragione per cui è consigliato anche di mangiarlo lontano dai pasti principali, ovvero come merenda o spuntino, o di consumarlo a pranzo o a cena come sostituto di un secondo piatto. Le persone che seguono una dieta ipocalorica, invece, dovrebbero limitare il consumo di avocado a circa un cucchiaio al giorno.
  • Cosa succede se mangio avocado andato a male?
    Può capitare di mangiare un avocado troppo maturo o addirittura andato a male e se ciò si verifica, non si hanno, nella maggior parte dei casi, particolari conseguenze, a parte il sapore amaro e sgradevole in bocca per qualche minuto. Tuttavia alcune persone possono manifestare delle reazioni più importanti dopo aver mangiato un avocado andato a male come ad esempio nausea, vomito o una reazione allergica, quest’ultima causata dalla presenza di muffe sul frutto.
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